L’icona di cui vi parlo in questo articolo è la Diamond Chair di Bertoia prodotta da Knoll. Questa sedia appartiene alla linea Bertoia e ha una storia particolare come probabilmente tutti gli elementi d’arredo che hanno cambiato la storia del design.
Il progetto
La sedia Bertoia prende il nome proprio da chi l’ha concepita e progettata ovvero Harry Bertoia, scultore, grafico, musicista e designer italiano naturalizzato statunitense.
Arieto Bertoia detto Harry è nato nel 1915 a San Lorenzo in provincia di Pordenone, vive l’esperienza della guerra e quella ancora più devastante dell’emigrazione. Il padre in cerca di lavoro infatti decide di lasciare l’Italia per vivere oltreoceano.
Harry grazie a una borsa di studio vince l’ammissione alla Cranbrook Academy of Art di Bloomfield Hills a Detroit nel Michigan dove consegue il diploma nel 1936. La passione per i metalli lo porta a studiare la tecnica incisoria, arte che lo condizionerà per tutta la vita. La sua produzione artistica sempre in continua evoluzione passerà dalla creazione di gioielli all’arredo attraversando la scultura ed elaborando spartiti musicali.
L’amore per il metallo
La ricerca artistica di Harry è stata perennemente ispirata dall’amore per i metalli e dallo studio delle loro potenzialità attraverso l’analisi dello spazio e della funzione. Gli anni che trascorre in Accademia sono i più significativi poiché oltre alla sperimentazione proprio sui metalli ebbe l’opportunità di conoscere persone influenti come Charles e Ray Eames, Florence Knoll ed Eero Saarinen che al tempo era il direttore. Proprio Saarinen gli offre una borsa di studio e una cattedra a patto che continuasse lì il suo studio sui metalli e stimolasse gli studenti ad avvicinarsi alla nuova tecnologia basata proprio su questi.
L’ispirazione
Negli anni Cinquanta sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti si affermò sempre di più la necessità di arredare le case con uno stile moderno tutto nuovo. L’esigenza dei committenti era di avere un design leggero ed essenziale ma che assicurasse robustezza e comodità.
Il metallo rappresentava in quel momento il senso di leggerezza, funzionalità e praticità.
Le pesanti strutture in acciaio stavano lasciando il posto a telai di tondini in ferro esili e leggeri. I compensati sottili e modellabili stavano sostituendo le strutture in legno massiccio. È proprio in questo particolare periodo che Harry Bertoia afferma la sua totalità artistica.
La svolta
Il 1946 segna per Harry l’anno della svolta. Lo studio sulle sedie porterà nella sua vita amori e dolori. Si trasferisce in California per aiutare il suo amico Charles Eames nello studio di nuove tecniche di saldatura e curvatura del legno. I due si scambiano suggestioni e opinioni, Harry collabora attivamente alla produzione degli arredi ma in particolare alla sedia in filo di ferro che appartiene alla collezione classica di Eames. In quell’anno le sedie Eames vengono esposte al MoMa di New York ma nessuno fa il nome di Harry che viene estromesso dal progetto.
Deluso dal comportamento del suo amico Charles, Harry se ne va e accetta qualche anno dopo di collaborare con l’azienda nascente Knoll che gli chiede di disegnare una sua linea d’arredo sfruttando il suo sapere nel campo artistico e tecnologico. Nasce così la linea Bertoia che conclama il successo di Harry come designer ma che offuscherà irrimediabilmente tutto ciò che prima e dopo la linea Bertoia Harry farà nei vari campi artistici.
Diamond Chair
La sedia Diamond è il punto di incontro tra forma e spazio. Harry privo di vincoli da parte dell’azienda Knoll crea la sua linea ispirato dalla passione per la scultura e i metalli.
È una scultura fatta d’aria e di acciaio.
Harry Bertoia
La sedia Diamante (chiamiamola anche con il suo nome in italiano) è una sedia scultura realizzata con una griglia metallica che crea una superficie avvolgente robusta e pratica. Rappresenta un’icona del design moderno poiché affronta con estrema “leggerezza” l’impiego di un materiale nuovo fino ad allora mai utilizzato per la produzione di mobili.
Harry riusciva a plasmare a suo piacimento l’acciaio seguendo le ispirazioni più alte che arrivavano dalla natura.
Trasformava le forme organiche in opere d’arte.
Gli anni del successo
Il 1951/1952 furono anni di grande successo ma anche di profonda elaborazione e trasformazione artistica. È proprio osservando la sua personale mostra e il nucleo di sedie sculture che formano la linea Bertoia che Harry si rende conto che:
“Tutto non si può fermare ad una sedia”.
Harry Bertoia
Sono anni di grande successo e riconoscimenti ma è proprio in questo momento che Harry abbandona il design per dedicarsi interamente alla scultura. Crea negli anni successivi sculture che dialogano perfettamente con lo spazio architettonico e molte di queste fanno parte di collezioni pubbliche e private americane.
«Se osservate queste sedie, vi accorgerete che sono fatte in massima parte di aria, come sculture l’aria passa attraverso di esse».
Harry Bertoia
La Diamond Chair nata da una mente di origini italiane rappresenta nella sua forma illogica una rivoluzione nel mondo del design.