Idee
Il lavello | La sua posizione in cucina
Scegliere la posizione del lavello nel progetto di una cucina può sembrare semplice. La grande distribuzione di materiali tecnici, estetici ed altamente efficienti spesso, confondono il cliente.
Qual è il posto migliore in cui mettere il lavello della cucina? Bisogna rispettare gli attacchi? Che tipo di lavello posso scegliere? Qual è il materiale più pratico?
Queste sono alcune delle domande a cui un cliente prossimo all’acquisto si trova a dover affrontare. In questo articolo cercherò di aiutarvi nei quesiti più frequenti.
Gli attacchi
L’arredatore può trovarsi di fronte a due possibilità:
- il cliente vuole rinnovare la sua cucina e ha uno spazio definito con gli attacchi dell’acqua esistenti
- il cliente ha appena comprato casa e lo spazio cucina non ha ancora gli attacchi realizzati
Nella prima ipotesi l’arredatore inizia a ragionare sulla posizione del lavello subito dopo aver dato uno sguardo a quella del frigorifero.
Gli attacchi di carico e scarico acqua devono assolutamente essere rispettati perché la tolleranza non sempre è ampia soprattutto se abbiamo scelto, o siamo costretti a valutare, una base sottolavello che misura solo 45 o 60 centimetri.
Quindi il compito del progettista è centrare il miscelatore agli attacchi esistenti sul muro.
C’è la possibilità che il/la cliente non voglia più posizionare il lavello nello stesso posto in cui lo aveva nella precedente cucina. In questo caso bisogna spostare gli attacchi dell’acqua con l’aiuto di un idraulico.
Se hai deciso di ristrutturare parzialmente lo spazio della tua cucina affidati all’aiuto di un idraulico, di un muratore e di un elettricista. Prima dei lavori effettivi però devi assolutamente aver deciso dove posizionare:
- il lavello e la base che lo contiene
- la lavastoviglie
- il piano cottura
Questo significa aver acquistato la nuova cucina e di conseguenza essere in possesso dello schema tecnico per realizzare il nuovo progetto.
Affidati sempre ad un professionista. Non eseguire mai da solo lo schema tecnico di una presunta cucina. Ci sono lavelli e sottolavelli che hanno misure particolari e ogni brand di arredamento cucina ha misure tecniche differenti.
Affrontiamo adesso la seconda ipotesi ovvero quella in cui lo spazio cucina ha ancora gli attacchi da eseguire.
In questo caso l’interior designer è facilitato perché lo spazio cucina è un foglio bianco in cui può spaziare effettuando anche più di una composizione cucina.
La progettazione inizia con una chiacchierata con il/la cliente per capire quali sono le sue esigenze e prosegue tenendo conto di due cose fondamentali:
- il triangolo funzionale
- l’ingresso della luce quotidiana nella stanza di cui ho parlato in precedenza nel post sulla posizione del frigorifero.
Il triangolo funzionale
Il triangolo funzionale o triangolo di lavoro consiste nel valutare in fase progettuale che le tre zone fondamentali per la preparazione dei cibi siano unite a formare un triangolo.
La prima zona è quella del frigorifero/dispensa a cui sussegue la zona lavaggio ed infine la zona cottura.
Il triangolo funzionale non deve avere una superficie troppo estesa perchè risulterebbe dispersivo ma non deve essere nemmeno troppo contenuta altrimenti è difficile muoversi al suo interno.
Il triangolo funzionale è facile da valutare ma spesso non ci sono le condizioni per poterlo attuare. In particolare quando lo spazio cucina risulta essere molto piccolo il triangolo lavorativo viene sacrificato a favore di una soluzione più funzionale.
Alcune ipotesi
L’impresa mi consegna la casa fra un anno ma mi chiede già adesso dove voglio posizionare il lavello. Come procedo?
- Lascia perdere tuo “cugino” che fa il muratore, lui non conosce nel dettaglio l’arredamento e non si offenderà se non gli chiedi consigli fuori dal suo campo di lavoro. Vai da un professionista.
- Scegli un interior designer o un architetto vicino alla tua zona, che ti ispira fiducia e con buoni contatti con uno o più negozi di arredamento. Lui/lei ti porterà dalle persone giuste che ti faranno più ipotesi funzionali ed economiche.
- Se non vuoi ingaggiare un architetto o interior designer vai in uno o più negozi di arredamento e fatti progettare una cucina. Quando avrai individuato quella che rispecchia la tua idea di funzionalità e costo, la acquisti. Dopo al massimo una settimana ti forniranno lo schema tecnico che consegnerai all’impresa per effettuare i lavori definitivi.
Non spaventarti se un anno prima sei costretto a decidere il colore o i materiali che comporranno la cucina poiché puoi scegliere di gestire i dettagli qualche mese dopo. L’importante è consegnare all’impresa uno “scheletro” della cucina che potrai poi “vestire” in seguito con calma e riflessione.
Non commettere l’errore di dare all’impresa lo schema presunto di un’ idea che hai della cucina. Quando affronterai la scelta effettiva dell’arredamento potresti renderti conto di aver fatto valutazioni sbagliate. Conoscere tecnicamente le cucine è molto complesso e ci vanno anni di esperienza poiché ogni brand ha misure tecniche differenti.
Ho una cucina da 25 anni e vorrei cambiarla. Cosa devo fare?
- Lascia perdere tuo “cugino” che è bravissimo a dare il bianco ma purtroppo non conosce nel dettaglio il mondo della progettazione. Potrai servirti di lui per gestire i colori da dare sui muri.
- Con un centimetro misura la stanza della cucina facendo un disegno semplice su carta. Annota dove sono posizionate le porte e le finestre e non dimenticare di misurare l’attacco dell’acqua. Se non riesci a vedere dove si trova perché è coperto dai mobili puoi misurare il centro del tuo lavello o la distanza dal muro al miscelatore.
- Vai con il tuo foglio delle misure in uno o più negozi di arredamento per farti fare un progetto della tua futura nuova cucina. Puoi anche affidarti ad un interior designer o un architetto che, insieme a te, gestirà la messa in opera di tutto aiutandoti soprattutto nelle scelte più complesse.
Non spaventarti se un professionista ti chiede un anticipo sul progetto. Un servizio normalmente si paga anche se si tratta di arredamento e credi di poter gestire tutto da solo. I risultati di chi si affida ad un professionista sono nettamente migliori rispetto a quelli di chi invece si diletta solo occasionalmente in queste cose.
I materiali
Il tema dei materiali è complesso e molto ampio ma cercherò ugualmente di riassumere quali sono i prodotti utilizzati oggi per realizzare lavelli funzionali e accattivanti.
- Acciaio inox
Modaiolo, professionale, asettico. Si riga e teme le gocce d’acqua che asciugandosi lasciano piccole macchioline di calcare. È come una pentola perciò quando lo usi devi lavarlo e asciugarlo tutte le volte.
- Fragranite o composito di granito
Impermeabile, igienico, facile da pulire. È leggermente poroso quindi i colori chiari temono l’acqua colorata derivante dalla bollitura di alcuni alimenti. I colori scuri temono il calcare che si deposita e lascia un velo di bianco sul fondo della vasca.
- Marmo, quarzo e pietre naturali
È in assoluto il mood di questi anni. Scenico, lineare, unico rappresenta un livello estetico altissimo. L’unica nota negativa è il costo e la sua manutenzione poiché è quella tipica del marmo e dei materiali naturali.
- DuPontTM Corian®
Solido, non poroso, omogeneo. Il suo punto di forza è l’estetica e la rinnovabilità negli anni. Teme i prodotti di pulizia troppo aggressivi.
- Grès
Resistente, facile da pulire, non teme lo sporco. Patisce l’urto sugli spigoli che sono il suo punto debole. Assolutamente non poroso.
In conclusione
Il lavello è davvero un tema complesso e lungo da gestire nel dettaglio. Per non annoiare nessuno concludo qui le mie riflessioni ma se avete dubbi o perplessità scrivetemi.
Nel 2011 ho sostituito la mia vecchia cucina, cambiando totalmente la disposizione di lavello e piano cottura. Il lavello era il mio problema, avrei voluto il modello ad angolo alpes inox, mi hanno convinto per un sottotop foster sempre inox, inserito su piano okite. Peccato che architetto del negozio ha sbagliato il foro, facendolo 10 cm più a sinistra del richiesto. Non racconto tutto il prosieguo, fantozziano. Dopo dieci anni non ne posso più e voglio rimediare. Con un lavello da appoggio, traslato del necessario. A questo punto mi serve, oltre ad un artigiano che tagli la pietra, anche un lavello su misura presumo. Quindi progetto del lavello ed esecuzione. Ma chi fa lavelli su misura? Bello e rifinito come quelli industriali?
O meglio adattare il nuovo buco ad un lavello già pronto?
Grazie.
Ciao Emilia!
Mannaggia, che brutta avventura!
Purtroppo la sostituzione del lavello soprattutto se montato su un quarzo non è cosa semplice.
Bisogna smontare il piano perché modificare un top in quarzo in loco significa togliere polvere ovunque per i prossimi sei mesi.
C’è chi esegue lavelli su misura in acciaio ma bisogna andare da un acciaista oppure valutare aziende che eseguono piani in acciaio su progetto.
Se vuoi posso dare un’occhiata a qualche foto per consigliarti al meglio.
Puoi inviarmi del materiale a info@centoventimq.it.
A presto!
Federica
Buongiorno, vorrei sapere qual è il materiale utilizzato nella prima foto che compare nel sito (beige effetto pietra) nella sezione idee posizione lavello.
Grazie
Ciao Vanessa! È grès!